I venerdì dell’Universo – Buchi neri, onde gravitazionali e ipernovae da sistemi binari

By: Amministratore

27 April 2016 - 27 April 2016

21:00 – 23:30

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venerdì

 

I Venerdì dell’Universo sono Seminari di oratori di fama internazionale dedicati alla divulgazione scientifica, adatti ad un pubblico di tutte le età, con particolare attenzione alle scienze fisiche, che si tengono da gennaio ad aprile presso la Sala Estense (Piazza Municipale).

INGRESSO GRATUITO Fino ad esaurimento posti disponibili

I seminari sono sono organizzati dal Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra dell’Università di Ferrara, dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, in collaborazione con il Gruppo Astrofili Ferraresi Columbia e Coop. Sociale Camelot. L’Obiettivo dell’iniziativa è avvicinare, giovani e non, alla Scienza, alla Fisica, all’Astronoma ed alle leggi che governano il cosmo, con la speranza che per molti giovani sia anche occasione di spunto per i loro studi futuri, vista l’importante offerta formativa di UniFe in questo settore.

Sito internet: http://www.fe.infn.it/venerdi

Diretta streaming video: http://www.fe.infn.it/venerdi/streaming

Per informazioni e domande live: venerdiuniverso@fe.infn.it


27 Aprile 2016 – REMO RUFFINI –

Buchi neri, onde gravitazionali e ipernovae da sistemi binari

Abstract

Dopo le scoperte, avvenute negli anni settanta all’interno della nostra galassia, di stelle di neutroni nelle pulsars, dei buchi neri in sorgenti binarie di raggi X e delle onde gravitazionali, da sistemi binari di stelle di neutroni, una nuova era dell’Astrofisica relativistica è nata il 28 Febbraio del 1997 con la scoperta del GRB970228, resa possibile dal satellite Beppo SAX. L’origine cosmologica dei lampi di raggi Gamma (GRB), resa possibile da questo primo satellite scientifico italiano, ha evidenziato la loro enorme energia che, nei pochi secondi di durata, eguaglia l’energia emessa da tutte le stelle di miliardi di galassie del nostro Universo. Ciascuna galassia è formata da centinaia di miliardi stelle. Da quel giorno è iniziato lo sviluppo di una famiglia di nuovi telescopi terrestri, di rivelatori di  particelle di altissima energia, oltre che di varie missioni spaziali nei raggi X, Gamma, ed ultimamente anche nei GeV, che hanno permesso di osservare sorgenti sempre più potenti. Queste sorgenti ci hanno permesso d’illuminare il buio del nostro Universo fino a decine di miliardi di anni luce di distanza, risalendo sino alla nascita del nostro stesso Universo. E’ oggi chiaro che anche la comprensione dell’evoluzione della vita nel nostro Universo non può prescindere dalla conoscenza di queste sorgenti cosmiche. In particolare si è evidenziato il ruolo di sistemi binari di stelle di grande massa, che evolvono in una successione ritmata di collassi gravitazionali e che convergono verso la formazione di sistemi binari composti di stelle di neutroni, nane bianche, buchi neri ed anche di cuori di esplosioni incipienti di Supernove. Vi è anche la possibilità che binarie di buchi neri siano state già osservate con l’emissione delle onde gravitazionali. Tutto ciò è basato sulla comprensione della natura ideata da Werner Heisenberg, Enrico Fermi ed Albert Einstein.

Mini-biografia di Remo Ruffini

RuffiniRemo Ruffini nasce a Briga Marittima il 17 Maggio 1942 (nell’allora provincia di Cuneo divenuta francese dal 1947).

Dopo il diploma presso il Liceo Classico Gabriele D’Annunzio di Pescara ottiene la laurea nel 1966 a Roma. È stato quindi ricercatore alla Mainz Academy of Science, di Magonza (Germania), lavorando con Pascual Jordan, poi membro dell’Institute for Advanced Studies a Princeton e, più tardi, assistente ricercatore alla Princeton University. Nel 1975 è stato visiting professor all’Università di Kyoto (Giappone) e a quella di Perth (Australia Occidentale). Nel 1976 è diventato professore di fisica teorica all’Università di Catania e, due anni più tardi, all’Università di Roma “La Sapienza” fino al 2012. Nel 1985 è stato eletto presidente dell’International Centre for Relativistic Astrophysics (ICRA). Nel 1984 è stato cofondatore, con Abdus Salam, del Meeting Marcel Grossman. Ha collaborato con la NASA come membro dell’unità operativa per l’uso scientifico delle stazioni spaziali (1986-1990). Nel 1987 è diventato presidente dei Meeting Italo-Coreani sull’Astrofisica Relativistica. Negli anni 1989-1993 è stato presidente del Comitato Scientifico dell’Agenzia Spaziale Italiana. È attualmente nel comitato di redazione di International Journal of Modern Physics D e, in passato, del Nuovo Cimento B.

Il suo lavoro teorico ha condotto al concetto di stelle bosoniche. Il suo articolo con John Wheeler ha introdotto per la prima volta in astrofisica il concetto di “buco nero”. Con Demetrios Christodoulou ha stabilito le trasformazioni reversibili e irreversibili di un buco nero e ne ha fornito la formula per un buco nero di Kerr-Newmann dotato di carica, massa e momento angolare. Il suo lavoro ha inoltre portato all’identificazione dei primi buchi neri nella nostra galassia. Insieme al suo studente C. Rhoades, ha stabilito il limite assoluto più alto di massa per le stelle di neutroni e, con il suo studente Robert Leach, ha utilizzato tale limite per fissare il paradigma che ha reso possibile l’identificazione del primo buco nero nella nostra galassia, Cygnus X-1, usando i dati del satellite Uhuru di Riccardo Giacconi e del suo gruppo. Con i suoi studenti Calzetti, Giavalisco, Song e Taraglio, ha sviluppato il ruolo delle strutture dei frattali in cosmologia. Insieme al suo collaboratore T. Damour, ha suggerito l’applicabilità del processo Heisenberg-Euler-Schwinger di creazione di coppie particella-antiparticella nella fisica dei buchi neri e identificato la diadosfera in cui questi processi avvengono. I lampi gamma (GRBs) sembrano fornire la prova fondata di tale processo di creazione in astrofisica, prioritari all’osservazione di tale fenomeno in esperimenti sulla Terra, e rappresentano la prima prova del processo di estrazione di energia dai buchi neri (the blackholic energy). Per i suoi contributi alla fisica dei buchi neri, Ruffini ha vinto l’Abraham Cressy Morrison Award dell’Accademia delle Scienze di New York nel 1972.

È stato coautore di 21 opere.


 

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