L’americio è un
elemento metallico radioattivo prodotto artificialmente dal bombardamento
del plutonio con neuroni. È stato scoperto nel 1945 da G.T. Seaborg
e R.A. James; presenta tre
isotopi importanti: Americio 241, Americio 242 e Americio 243. A
temperatura ambiente è solido, di colore bianco – argenteo, presenta una
temperatura di fusione di 994 °C e temperatura di ebollizione di 2607 °C,
ha una conducibilità elettrica di 0.022 x 106 cm x
ohm. L’americio 241 trova il suo maggiore impiego nei rilevatori
di fumo poiché un rilevatore contenente americio riesce a distinguere il
fumo di sigaretta da quello di un principio di combustione, i riflessi di
una fiamma da quelli del sole; riesce anche a riconoscere il grado di
pericolo di un incendio. Esistono in commercio due tipi di
sensori antincendio all’americio:
a cella
fotoelettrica;
a ionizzazione.
Il rilevatore a
cella fotoelettrica è composto da una cella fotoelettrica, che, se colpita
da raggi luminosi, produce corrente. La cella viene tenuta sempre in ombra
rispetto alla luce ambientale cosicché, in condizioni di aria limpida, i
raggi luminosi provenienti dall’esterno non influiscono sul sistema. In
caso d’incendio, invece le particelle di fumo che entrano nel rilevatore
riflettono una parte dei raggi luminosi nella cella fotoelettrica che,
attivandosi, produce corrente innescando la sirena del sistema di
sicurezza. Il dispositivo a ionizzazione risale a circa 50 anni fa. Il
funzionamento di questo dispositivo si basa sulle radiazioni alfa (le più
deboli): tali radiazioni sono emesse dall’americio, elemento radioattivo
artificiale. L’americio è alloggiato in una cosiddetta “camera a
ionizzazione”. Questa è formata da due dischi di metallo collegati ai due
poli di una batteria che li tiene carichi. Uno dei due dischi è bucato e
l’americio viene posto proprio in prossimità del foro. In questo modo, le
particelle alfa emesse dall’elemento radioattivo penetrano nell’area
compressa tra due dischi, dove collidono con le molecole di azoto e di
ossigeno dell’aria e ionizzandoli e producono cariche positive e negative.
Le cariche attirate dai dischi carichi elettricamente creano una piccola
corrente. Tutto ciò accade se l’aria è limpida. Se, invece, si verifica un
incendio, le particelle di fumo, ionizzandosi a loro volta attraggono gli
ioni formatisi precedentemente. La corrente cessa completamente: tale
irregolarità fa scattare l’allarme. Nei sistemi di rilevazione incendi
si usa l’americio 241 perché tra i vari isotopi che lo compongono, il 241
produce solo deboli raggi g, quindi tra tutti è il meno
dannoso.
Entrambi i rilevatori hanno impieghi
differenti:
il rilevatore a cella fotoelettrica è
più costoso ed è più adatto a rilevare grosse quantità di fumo generate da
fuochi che si propagano lentamente;
il sistema a ionizzazione è meno
costoso ed è adatto a locali dove il fuoco potrebbe divampare con grande
velocità.
In un rilevatore antincendio sono contenuti mediamente 5
millesimi di grammo di ossido di americio. Vista l’elevata tossicità di
questo elemento è importante sottolineare che nel nostro Paese le sorgenti
di Americio 241 presenti sono caratterizzate da sorgenti sigillate con
attività compresa tra 0.04-0.75 millicurie (non si richiede pertanto
l’obbligo del nulla osta). Sussiste l’obbligo di assicurare un’adeguata
manutenzione e periodici controlli sulla sorgente; i controlli devono
essere effettuati a cura degli installatori o di personale specializzato,
secondo procedure predeterminate e con idonei mezzi, nel rispetto delle
misure di protezione, in quanto l’americio 241 è un nuclide alfa-
emittente, incluso fra i radioisotopi aventi radiotossicità molto
elevata.
Riferimenti
normativi:
- D.M.
del 14/07/1970 – determinazione dei valori delle attività totali,
delle concentrazioni dei nuclidi radioattivi e delle intensità di dose
di esposizione al di sotto dei quali non si applicano le disposizioni di
cui agli articoli 91,92,93,94,98,102 e 105 del D.P.R
13 febbraio 1964, n. 185.
|
|
Decreto
Ministeriale del 14 luglio 1970 Ministro per la Sanità -
Determinazione dei valori delle attività totali, delle concentrazioni dei
nuclidi radioattivi e delle intensità di dose di esposizione al di sotto
dei quali non si applicano le disposizioni di cui agli artt. 91, 92, 93,
94, 98, 102 e 105 del D.P.R. 13 febbraio 1964, n. 185.
Decreto
Ministeriale del 27 luglio 1966 Ministro per l'Industria e per il
Commercio - Determinazione dei valori di quantità totale di radioattività
ai sensi e per gli effetti dell'art. 5, comma secondo, della legge 31
dicembre 1962, n. 1860, modificato dall'art. 2 del decreto del Presidente
della Repubblica 30 dicembre 1965, n. 1704.
Decreto
del Presidente della Repubblica n. 185 del 13 febbraio
1964 Sicurezza degli impianti e protezione sanitaria dei lavoratori
e delle popolazioni contro i pericoli delle radiazioni ionizzanti
derivanti dall'impiego pacifico dell'energia nucleare.
Legge
n. 1860 del 31 dicembre 1962 Impiego pacifico dell'energia
nucleare.
|