Come si svolge il lavoro di un fisico?

Come si svolge il lavoro di un fisico?

By: Amministratore

17 Giugno 2015

Giuseppe chiede:

Giuseppe

Salve, vorrei porvi alcune domande a cui non riesco a trovar risposta. Vorrei sapere come si svolge il lavoro di un fisico, ad esempio teorico o un astrofisico perché è quello che voglio fare ma non sò realmente in cosa consiste. Se è come si vede in TV facendo un esempio banale un telefilm che io adoro “The big bang theory” in cui si lavoro tutti i giorni a calcoli, esperimenti ecc… O magari non so ci si dedica ad esempio solo alla teoria delle stringhe, o a studiare la materia oscura… Oppure consiste in tutt’altro? Il mio sogno e quello di diventare un grande fisico, facendo quante più scoperte importanti possibili (Poco ambizioso vero? xD) Poi vorrei chiedervi anche se ci sono dei libri di testo anche universitari che mi consentano di acquisire delle nozioni di fisica universitarie cosi da trovarmi già abbastanza preparato. E infine come funziona il percorso universitario per diventare fisico ad esempio teorico e quello lavorativo? Nel senso: il dottorato, il finanziamento di ricerche… Sono davvero molto spaesato dato che non conosco assolutamente questo mondo che però tanto mi affascina. Concludo ringraziandovi in anticipo per le vostre risposte e dicendovi che più metterete risposte dettagliate ed approfondite meglio è perché sono davvero 0!

Caro Webnauta, la tua domanda non è inusuale. E’ naturale che tu ti ponga il problema di se e come assecondare la tua passione per la fisica ed è anche naturale che il futuro non ti appaia chiaro come lo sono presente e passato. L’incertezza è dovuta al semplice fatto che la catena di eventi che determinano il futuro stesso non è prevedibile poiché influenzata da fattori non noti, alcuni dei quali anche casuali. Esiste comunque un elemento che può dare ordine ed orientamento ad una prospettiva apparentemente caotica ed impenetrabile come il futuro, tale elemento, come in altri campi, è rappresentato dalla motivazione e determinazione individuali. Per quanto influenzato da fattori esterni e difficoltà, il tuo futuro dipende in gran parte da te, dalla tua capacità ed abnegazione.

Nello specifico, la carriera di un fisico inizia dalla formazione universitaria. Il corso di studi di fisica è attualmente strutturato in una laurea triennale seguita dai due anni della magistrale. A questo fa seguito il dottorato di ricerca della durata di tre anni. La laurea triennale si ripropone di fornire una preparazione di base generale e dà tempo e strumenti allo studente di maturare ed orientare il proprio interesse verso un tipo di fisica piuttosto che un altro. La successiva laurea magistrale prevede invece una scelta verso quella che potrà essere l’attività futura, sia nel campo della ricerca che nel mondo esterno. Il dottorato pone infine lo studente di fronte alla prima vera e propria attività di ricerca personale, ovviamente con l’ausilio del Docente. Terminato il dottorato, la prospettiva è quella di dare continuità alla propria attività all’interno dell’Università, solitamente tramite assegni di ricerca (rinnovabili fino a quattro anni) oppure provare un esperienza all’estero. Per tua tranquillità ti posso dire che non sarà parte dei tuoi compiti reperire direttamente fondi per la ricerca in questa fase, ma dovrai essenzialmente dimostrare di meritare il supporto che ti consenta di continuare la tua ricerca e maturare un’esperienza tale che un giorno ti permetta di applicare per una posizione da ricercatore in un laboratorio o da docente all’università.

Per quanto riguarda il mestiere del fisico, fammi esprimere un paio di considerazioni. Innanzitutto ciò che motiva un fisico, non è la ricerca della notorietà, ma il piacere infantile della scoperta, la consapevolezza di spingere oltre il confine della conoscenza umana. Inoltre, contrariamente all’impressione che si ricava dai mezzi di informazione che tendono ad esaltare l’individualità del singolo, la ricerca contemporanea non può prescindere dal lavoro di collaborazione. Le scoperte non sono più il risultato di un’unica mente geniale, ma, piuttosto, del lavoro di un gruppo coordinato. L’esperienza umana di collaborare in un gruppo di persone che non si distinguono per nazionalità, razza o religione, ma solo per interesse, capacità e competenza rappresenta un valore aggiunto all’attività di un fisico e di chi fa ricerca in generale.

P. Lenisa

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